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Pastore Tedesco

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mylifesucks¹
view post Posted on 19/4/2012, 10:26




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Il pastore tedesco è una razza canina di origine tedesca. Il pastore tedesco viene anche chiamato pastore alsaziano poiché, all'epoca della prima guerra mondiale, in nazioni quali Francia e Inghilterra, si era soliti evitare riferimenti a popoli nemici. Il nome "alsaziano" si è in parte mantenuto fino ai giorni nostri a indicare per lo più esemplari di grande taglia e a pelo lungo. Un altro nome usato raramente e dalla gente più anziana che ricorda i primi esemplari, è il nome cane lupo dove anche Max von Stephanitz creatore della razza intervenne prontamente nel 1900 dichiarando che tale esemplare (il cane lupo) era il bisnonno di Morés Plienigen (madre di Hektor Schaben e Horand Grafrath, nonché Sieger del 1901), accoppiamento effettuato "ufficialmente" nel 1881 presso il giardino zoologico di Stuttgard, ancor prima del riconoscimento a razza canina del cane da pastore tedesco, per fini puramente scientifici. E quindi si potrebbe affermare che il pastore tedesco in parte sia anche cane lupo[1].
La dote principale di questa razza canina è la versatilità, il che spiega il suo impiego in numerose attività. Raramente oggi un pastore tedesco è visto a capo di un gregge. Invece è molto diffuso nei servizi di protezione civile come cane da valanga e da ricerca di persone disperse, sia in superficie sia nelle macerie; è diffuso come cane da guida per ciechi (anche se in questo campo sta venendo soppiantato da razze come il Golden Retriever e il Labrador Retriever), è diffusamente impiegato dalle Forze di Polizia di tutto il mondo come cane antidroga e antisommossa ed è considerato un ottimo animale da compagnia. Il pastore tedesco è anche una razza molto utilizzata nell'ambito cinematografico. In Italia la razza è ben allevata ormai da diversi decenni. La più importante manifestazione cinotecnica al mondo di questa razza è la "Siegerschau" che si svolge annualmente in Germania, alla quale partecipano centinaia di esemplari, tra i più rappresentativi del mondo. Attualmente dagli allevatori tedeschi viene fatta una dura selezione che adotta come criteri la funzionalità e il carattere.
Il selezionatore della razza fu il Capitano di Cavalleria Friedrich Emil Max Von Stephanitz, alla fine del XIX secolo. Il suo scopo era quello di ottenere una razza da lavoro, robusta e ben addestrabile, utilizzando vari ceppi locali di cani da pastore presenti in diverse regioni della Germania. Le due tipologie principali sulle quali si basò Von Stephanitz furono: il pastore del Baden-Württemberg, regione confinante con l'Alsazia, un cane robusto, di taglia medio-grande e di pelo lungo di colore nero-focato, e il pastore della Turingia, di taglia leggermente inferiore, più scattante ma anche maggiormente aggressivo, con pelo corto di colore grigio, utilizzando anche due ceppi di lupo, il canis lupus e il lupo media taglia presenti in Germania.[2]. Ripetuti incroci e selezioni di queste e altre varietà portarono entro la fine del XIX secolo alla stabilizzazione della nuova razza, e alla fondazione, nel 1899, del primo club di razza, lo Deutsche Schäferhunde Verein (S.V.). Il primo standard venne pubblicato nel 1901.
Il pastore tedesco è un cane di taglia medio-grande, leggermente allungato, forte e ben muscoloso. Il carattere è equilibrato, dai nervi saldi ed è sicuro di sé, di indole normalmente tranquilla con i familiari, non si può però dire lo stesso del suo rapporto con altri animali e umani estranei. È docile, caratterizzato da buona combattività, tempra e coraggio, caratteristiche che lo rendono facilmente addestrabile a tutti gli impieghi, dalla guardia alla difesa, dalla pastorizia all'accompagnamento.
La testa è cuneiforme e la fronte leggermente convessa quasi senza solco mediano. Ha occhi a mandorla molto scuri. Le orecchie sono erette, a punta e rivolte in avanti, il naso è diritto, con tartufo di colore nero. La mascella e la mandibola sono molto forti. Possiede 42 denti con chiusura a forbice. Ha un collo e un dorso robusto.
Gli arti anteriori sono diritti e paralleli mentre quelli posteriori sono leggermente arretrati. La pianta del piede è dura e di colore scuro. La coda di solito arriva fino all'altezza del garretto e nella parte inferiore ha il pelo più lungo. Il pelo è duro, di lunghezza media, fitto, ben aderente e con abbondante sottopelo; il colore è nero con focature rosso-bruno, brune fino al grigio; il colore può essere anche nero o grigio uniforme con sfumature più scure. Lo Standard FCI n. 161/01-01-2011 [3] include il pelo lungo ed esclude il colore bianco, sebbene un'unica macchia bianca è ammessa all'altezza dello sterno.
Note: non sono ammessi accoppiamenti fra esemplari di diversa varietà di manto. Anche per quanto concerne le classi di esposizione i giudizi saranno separati. La classe degli esemplari a pelo lungo verrà denominata con la lettera L (Langhaarig)
L'altezza media, per i maschi, è tra i 60 e i 65 cm e il peso va dai 30 ai 40 kg. In media per le femmine l'altezza è tra 55 e 60 cm con peso tra 22 e 32 kg.
Le patologie più ricorrenti, dovute più a uno spregiudicato allevamento commerciale che a una predisposizione morfologica, sono la displasia congenita dell'anca, del gomito e del ginocchio, la piodermite profonda, le fistole perianali.
Il cucciolo già da quando lo si ritira dall'allevamento (fase post-svezzamento) ha bisogno di socializzare con altri cani, animali e persone; pertanto è opportuno condurlo in luoghi dove possa ampliare il proprio bagaglio di esperienza in stimoli e sensazioni (parchi cittadini, strade e quartieri trafficati, ecc). Possibilmente, sarebbe opportuno aiutare i cuccioli di pastore tedesco a socializzare con cani adulti di grossa taglia, in modo che i cuccioli possano essere in qualche modo "influenzati" o "educati" da questi grazie al loro utile esempio. Allo stesso tempo si sconsiglia di lasciare che questo specifico momento nell'addestramento del pastore tedesco sia lasciato a cuccioli oppure a cani di piccola taglia di indole completamente diversa.[1] Non è un cane per principianti sebbene la duttilità ad ambientarsi a una determinata condizione di vita sia compatibile in funzione dell'attaccamento verso il proprio riferimento umano. Proprio per questa ragione il pastore tedesco è un cane col quale convivere e condividere esperienze e situazioni. Non a caso i primi selezionatori della razza vollero concepire l'allevamento del pastore tedesco affinché si consolidasse nel genotipo una certa attitudine all'impiego ausiliario verso le attività umane. Il cucciolo, una volta giunto nella famiglia (umana) di adozione, deve sentirsi perfettamente integrato avendo ben chiaro quale ruolo e posizione gerarchica rivestire. Cedimenti in tal senso, gap gestionali e qualsivoglia mancanza da parte dei riferimenti umani, alle volte possono determinare delle anomalie comportamentali alle quali dover porre rimedio in tempi brevi e nel modo più consono possibile facendo riferimento alle competenze specialistiche on-site o presso le opportune sedi (tutor addestrativo, comportamentista, campi di addestramento, ecc.). Le conseguenze in tal senso possono essere svariate, a partire dall'atteggiamento prevaricatore del cucciolone di 6-8 mesi nei confronti dei componenti della famiglia più timorosi (donne e bambini), mordicchiamento ludico insistente all'estremità corporee esposte della persona (mani e caviglie), allo stesso modo eccessiva espansività verso amici e invitati della casa, ecc. - per contro - si possono annoverare piccoli atti di coercizione nei confronti del cucciolo determinati da buffetti reiterati su collo e testa impiegando giornali arrotolati o piccoli oggetti di pari consistenza, scrollamenti energici alla pelliccia per distoglierlo dallo sporcare in casa, ecc. - ovvero, approcci errati i cui esiti possono solo renderlo sottomesso e timoroso. In definitiva, il pastore tedesco deve essere addestrato secondo le consuetudini e le necessità del "branco umano" d'adozione, comprendere che a un comando vocale si deve immediatamente adeguare nel comportamento avendo compreso la richiesta. Allo stesso modo deve essere in grado di recepire le differenze fra un "cucciolo d'uomo" e l'adulto quindi rapportarsi (alle volte fin troppo pazientemente) di conseguenza. La gestione del suo carattere, rapportata al contesto familiare d'appartenenza, deve armonizzarsi sinergicamente con la sua indole affinché le doti del pastore tedesco possano evincersi al meglio (vedi Standard FCI n°166/1991 - Carattere)[4]
Toelettatura
I lavaggi frequenti non sono richiesti, tuttavia al termine della stagione fredda è possibile utilizzare shampoo dermatologicamente testati (pH compatibile 8,2 - 8,6) allo scopo di detergere e rinfrescare la cute. In ogni modo, il mantello di un esemplare di pastore tedesco, in buone condizioni di salute, richiede di essere pettinato e spazzolato almeno una volta al giorno per ovviare alle più comuni esigenze di pulizia, impiegando idonei accessori da toletta (pettine con rima dentata in metallo, non troppo fitta, e una spazzola dotata di setole semi dure, meglio se naturali). Il cane va abituato alla tolettatura fin dalla tenera età, non solo per facilitarne lo svolgimento anche in età matura, ma anche per imbastire un opportuno sodalizio un'importante tattile. Non in ultimo per importanza, il rassetto giornaliero del manto si rende un'ottima occasione per verificare le condizioni generali di salute del cane per mezzo di un'attenta osservazione dei vari distretti anatomici durante l'operazione di pettinatura o spazzolatura del mantello. Ad esempio, in specie nei primi mesi caldi, al ritorno da una passeggiata nei prati sarà cura del proprietario verificare che non siano allignate delle piccole zecche sul manto del cane, idem dicesi per i temibili forasacchi e le conseguenze che possono apportare alla salute del cane, se non rimosse immediatamente (interno orecchio, orifizio nasale, pianta dei piedi, ascelle, ecc.).

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Come al solito, se avete testimonianze, opinioni e impressioni sul Pastore Tedesco, postate qui sotto!
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